PERCHE' CRESCERE?


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Assodato che la crescita in genere è un innato bisogno umano da soddisfare ed ancor di più, che la crescita spirituale è un vantaggio per le chiese ed un preciso comando divino, analizziamone lo scopo iniziale!



LASCIARE LO STADIO INFANTILE

La crescita psico-fisica permette ad un bambino di passare dallo stadio infantile ad uno stadio più maturo e allontanarlo dai limiti e dai pericoli propri dell'infanzia. Inoltre gli concede i mezzi e le prerogative dell'età adulta, caratterizzata da responsabilità e produttività.


Allo stesso modo, la crescita spirituale permette ad un credente di lasciare lo stadio infantile per giungere ad uno stadio di maturità che lo libera da grossi limiti e pericoli concedendogli un ruolo responsabile e produttivo in seno alla famiglia di Dio. Qualcuno dirà: "Ma Gesù non ha detto che i credenti devono rimanere bambini?" - Leggiamo attentamente (Matteo 18:3,4), ed ora (1Corinzi 14:20); si comprende chiaramente che esiste una grande differenza tra il conservarsi puri dalla malizia e dall'ipocrisia, come dei fanciulli, ed il comportarsi come dei bambini.


Questi alcuni versi biblici che ci parlano dei limiti sofferti da un credente immaturo ed infantile:

Discorsi, pensieri e programmi infantili (1Corinzi 13:11);

Poca differenza con i non credenti (Galati 4:1; 1Corinzi 14:7,8);

Difficili da istruire (1Corinzi 3:1).


Questi alcuni versi biblici che ci parlano dei pericoli corsi da credenti immaturi ed infantili:

Ritardo nella crescita (Ebrei 5:12);

Possibilità di essere ingannati (Efesini 4:14,15);

Mancanza di discernimento (Ebrei 5:13-14);

Cattivo utilizzo delle risorse (1Corinzi 3:3; Galati 5:15).



COME CRESCERE?

La Parola di Dio insegna che la crescita spirituale non è scontata. Non basta che un neonato venga alla luce per avere la matematica certezza che diventerà un adulto fisicamente forte e mentalmente valido: ci sono precisi meccanismi ed inevitabili esigenze da soddisfare per determinare il buon esito di una crescita (Salmi 129:6; Giobbe 8:11; Matteo 13:4-8).


Chiariamo subito che lo scopo di questo semplice studio non è quello di proporre sistemi o ricette vincenti: la crescita spirituale viene da Dio e da Dio solo! (1Corinzi 3:6,7; Giona 4:6,10; Ezechiele 16:6,7). Pertanto è a Dio che ogni credente deve riguardare ed è da Dio che egli deve dipendere. Così, prima di ogni altra cosa, mettiamo subito un punto fermo sull'attitudine necessaria al credente per poter crescere spiritualmente: l'ubbidienza a Dio (Genesi 26:1-3,6,12,13; Deuteronomio 11:13-15).



OSTACOLI ALLA CRESCITA

La Bibbia ci rivela che Dio non è uno "sbadato": Egli protegge il Suo popolo e ne sorveglia la crescita (Isaia 27:2,3). Ora se Dio svolge con grande attenzione questa opera di sorveglianza e protezione, vuol dire che ci sono dei pericoli! Il seguito di questo paragrafo potrebbe diventare una lunghissima (quanto sterile) lista di cose da evitare... allora limitiamoci a quattro capisaldi da cui dipendono tutti i pericoli.

 

Satana - L'avversario acerrimo di Dio e di qualsiasi riflesso divino nel Creato, è sicuramente il pericolo più temibile della crescita del credente. Egli, l'artefice della tentazione e del peccato, ha fatto deviare l'uomo dallo scopo originale della sua esistenza ed opera per mantenere nell'ignoranza totale delle verità bibliche tutti i non credenti e per impedire la maturità spirituale di coloro che ripongono la propria fede in Gesù. Nessun credente pensi mai che le proposte dell'avversario possano essere concepite per il suo bene! (Giovanni 8:44).


Peccato - Cosa pensare di una madre che nutre i suoi figlioli con cibo avariato? Quanto può crescere un bimbo svezzato con latte avvelenato? Ebbene, il peccato è veleno per la "nuova creatura". Dopo che Dio ha purificato il cuore di un credente dal peccato, vuole che egli ne stia alla larga! Ogni volta che il peccato riesce a fare breccia nelle sue difese e penetra nella vita di un credente, provoca una "battuta d'arresto" alla sua crescita e, se non c'è una pronta "disintossicazione" (ravvedimento e confessione), questo porta alla malattia e ad una inevitabile morte per avvelenamento! Il peccato è una faccenda seria da non trattare con superficialità e da non sottovalutare mai! (Proverbi 28:13; Romani 8:13; Giacomo 5:19,20)


Cattivo uso della volontà - Quando si parla di "peccato" la mente corre subito ad atti e pensieri gravi, imbarazzanti e vergognosi! In realtà c'è una buona ragione per quello che lo scrittore dell'Epistola ha scritto in (Ebrei 12:1). Il peccato e molto meno controllabile cd evitabile di quello che a volte ci appare. Questo perché, sostanzialmente, il peccato è fare la propria volontà piuttosto che quella di Dio (Geremia 2:20; Luca 9:23,24). Due "giardini", nella Bibbia ci fanno capire l'essenza del peccato: Eden e Getsemani!


Cattivo uso delle proprie risorse - Dio ha dato ad ogni uomo del tempo, delle forze, dell' intelligenza e dei talenti unitamente alla libertà di scegliere dove orientare queste risorse! Le Scritture, ad esempio, rassomigliano i non credenti a furiose onde del mare. Questo perché essi utilizzano le loro risorse ed energie contro la volontà di Dio e per fini esclusivamente personali. Alla resa dei conti, i risultati sono insoddisfacenti (Giuda 1:13). I credenti devono imparare ad usare bene le proprie risorse per crescere e diventare ciò che Dio desidera... perché possono impiegarle male e sprecarle - Isaia 55:2,3; Giacomo 4:1-3



QUANTO CRESCERE?

Lo scopo iniziale della crescita è quello di lasciare lo stato infantile per tendere alla maturità: ma qual è l'obiettivo finale di tale crescita? Ogni caratteristica del nostro corpo è "programmata" dalla nascita e dipende da precise istruzioni registrate in microscopici "nastrini" di sostanza genetica (il famoso DNA) presente nel nucleo delle cellule. In essi Dio ha "scritto" l'intero progetto del nostro corpo: colore degli occhi, tipo e colore dei capelli, grado di elasticità della nostra pelle, qualità delle unghie, efficienza muscolare, statura, ecc...


Se nulla ne ostacola l'espressione e lo sviluppo (denutrizione, stress, malattia, incidenti, morte), nel tempo, tuttiquesti caratteri si manifestano fino ad un massimo stabilito dal progetto registrato da Dio nel DNA. Possiamo senza altro unirci al salmista ed esclamare con lui quello che scrive in (Salmi 139:13-16).


Anche nel "DNA spirituale" che i credenti ricevono alla "nuova nascita" è registrato un progetto spirituale (forse più conosciuto con un altro nome: il piano di Dio); se nulla ostacola l'espressione e lo sviluppo di questo progetto, nel tempo, tutte le caratteristiche spirituali previste si manifesteranno nella vita di un figliolo di Dio fino ad un massimo stabilito dal Signore. Qual e questo grado spirituale, verso cui deve tendere ogni credente e al 'di là del quale è impossibile spingersi? Quello del mio pastore? Quello del fratello o della sorella esemplare? Niente affatto: quello della PERFETTA STATURA DI CRISTO! (Efesini 4:13)



IN COSA CRESCERE?

Tutti gli interventi di Dio nella vita dei credenti, per l'azione potente dello Spirito Santo, dunque, sono tesi alla loro crescita spirituale e questa crescita ha come finalità quello di renderli simili a Cristo, nel tempo e nell'eternità (1Giovarnni 3:2). Ma simili in cosa? Nell'abbigliamento? Nell'andatura del passo? Nelle abitudini alimentari? Nel taglio dei capelli? Niente di tutto questo! Dobbiamo riguardare al carattere di Gesù perché è proprio questo che lo Spirito Santo cerca di riprodurre in ciascuno di noi! Vogliamo considerarne sommariamente quattro tra le principali caratteristiche.



LA SANTITA' DI GESÙ

La santità, secondo il concetto biblico, è la perfetta e assoluta separazione dal male in ogni sua forma: è libertà dal peccato per dedicarsi pienamente a tutto ciò che è buono e giusto, Cristo Gesù era assolutamente libero da tutti gli clementi di impurità che corrompono ogni uomo e assolutamente dedicato alla volontà di Dio. Infatti Egli era:


Libero da ogni corruzione (1Giovanni 3:5; Ebrei 9:14; 2Corinzi 5:21);

Puro ed immacolato (1Giovanni 3:3; 1:5; Giovanni 8:12);

Pienamente intento a servire Dio (Giovanni 4:34).


La santità è una condizione spirituale clic si manifesta concretamente nella vita di ogni giorno, Cristo ha manifestato (e manifesta) la Sua santità:


Con il suo atteggiamento verso la giustizia (Ebrei 1:9);

Con il suo atteggiamento verso il peccato (1Pietro 2:22);

Con il suo atteggiamento verso la volontà di Dio (Giovanni 8:29);

Respingendo proposte e attitudini peccaminose (Matteo 16:23);

Esigendo la santità dagli uomini (Matteo 5:4);

Rendendo possibile la santità dagli uomini (1Pietro 2:24);

Punendo gli impenitenti (2Tessalonicesi 1:7-9).


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