CRESCERE IN CRISTO

(Efesini 4:15)


1 2 3


INTRODUZIONE

Il verso che fa da "cappello" al nostro studio esprime, in sintesi, quello che può essere definito, senza ombra di dubbio, il programma fondamentale della vita cristiana: "Crescere in ogni cosa per somigliare a Cristo". La crescita spirituale, dunque, non è qualcosa di facoltativo, qualcosa che riguarda unicamente quanti, a detta di alcuni, desiderano diventare campioni della fede, colonne nella chiesa, eroi dello spirito... essa è un imperativo, un comando divino rivolto a tutti, un'esigenza comune ad ogni credente in Cristo (2Pietro 3:18).

In altre parole: "Dopo la nuova nascita, io devo crescere, tu devi crescere, ogni figliolo di Dio deve crescere!



DIO DESIDERA LA CRESCITA DEI SUOI FIGLIOLI

Dio non è un Essere "statico" ma "dinamico". La Parola di Dio rivela che il Signore non se ne sta con le mani in mano! (Genesi 1:1; Daniele 7:9,10; Apocalisse 4:5). Tutto della Sua natura e di quello che fa, parla di vita, di movimento, di progresso, di crescita (Salmi 104:30).


Dio non si ferma e non si accontenta; la crescita ed il progresso sono sempre stati il Suo desiderio, fin dal principio, per l'intero Creato in generale (Genesi 1:11,21,22), per il genere umano in particolare (Genesi 1:27,28; Genesi 9:1,7), e più che mai per la Sua Chiesa, il popolo dei redenti che Egli ha chiamato alla Gloria Celeste (Efesini 4:11,12).


Da quanto ci è dato di capire, leggendo le Sacre Scritture, questo desiderio divino di progresso non si estinguerà con l'arrivo della Chiesa in Cielo. Il Cielo non è e non sarà mai un luogo "contemplativo", neanche dopo il nostro arrivo! (Apocalisse 7:17; 22:3,4).



L'UOMO DESIDERA CRESCERE

Poiché siamo stati fatti ad immagine di Colui che per Sua natura non può starsene fermo, sterile ed improduttivo, ogni essere umano nasce con il bisogno impellente di realizzare se stesso accompagnato dall'istintivo desiderio di scoprire lo scopo della propria esistenza (Ecclesiaste 3:11).


Questo spiega perché i bambini non vedono l'ora di diventare fisicamente alti e robusti come i loro genitori... perché tutti desiderano diventare mentalmente maturi per comprendere adeguatamente le cose della vita ed avere un posto, il loro posto nella società... perché l'uomo soffre quando realizza che moralmente la sua "statura" non è sufficientemente elevata da concedergli pace, serenità, una coscienza serena... perché, spiritualmente parlando, c'è un inconsapevole anelito a Dio in ogni uomo (Salmi 145:15,16).


Spesso questo intimo bisogno viene interpretato come una chiamata all'insegnamento, come una brama di prosperità, come la ricerca di una condizione sociale più elevata ed avanzata. Tutti ricercano soddisfazione e completezza. Finché l'uomo resta lontano da Dio, questo desiderio di completezza spirituale non può essere appagato perché essa si raggiunge solo con una solida relazione spirituale con Dio (Giovanni 17:3; 10:10).



LA CHIESA DESIDERA LA CRESCITA DEI CREDENTI

Leggiamo (Colossesi 1:9,10). Risulta evidente che il desiderio dell'apostolo Paolo, per non dire della Chiesa intera, era quello di vedere ogni membro del Corpo di Cristo, crescere, prosperare per prendere il proprio posto nella famiglia di Dio collaborando e rendendosi utile all'Opera del Signore!


Anche l'apostolo Pietro si esprime in termini simili comunicando, allo stesso tempo, l'idea che la vita cristiana è un'incessante crescita risultante dall'aggiunta di "mattone su mattone"! (2Pietro 1:5-8).


Taluni credenti non realizzano appieno il privilegio e la responsabilità di appartenere al popolo di Dio e pensano di poter agire come credono, fare e disfare della loro vita a proprio piacimento. "Tanto", pensano, "il mio errore, il mio mancato sviluppo spirituale, al massimo, potrà causare guai e sofferenze unicamente a me stesso Le cose non stanno proprio così... ricordiamo cosa accadde ad Acan? (Romani 14:7,8).


Quando in una famiglia un figlio non cresce bene o a sufficienza, è motivo di problemi e preoccupazione... lo stesso accade nella Chiesa, la famiglia di Dio! (Galati 4:19,20; 5:7; 1Corinzi 11:22).



NASCERE PER CRESCERE

Potrà sembrare banale ma un essere vivente, semplice o complesso che sia, per crescere, deve venire all'esistenza! In altre parole: non basta che Dio desideri la nostra crescita spirituale o che noi desideriamo ardentemente "realizzarci" nella vera vita: per poter registrare un progressivo sviluppo nella propria vita spirituale... occorre avere una vita spirituale (Marco 4:30-32).


La Parola di Dio è chiara a questo proposito: l'uomo, senza Cristo, è privo di vita spirituale! La colpa, naturalmente, non è di Dio; l'uomo aveva ricevuto vita sia fisica che spirituale. Poi ilpeccato e la morte (fisica e spirituale), a causa della disubbidienza, sono entrati nel mondo e sono passati su tutti gli uomini (Genesi 2:7,16,17; Romani 5:12).


Il peccato attira la condanna divina e conduce alla morte eterna. Dio, nel Suo grande amore, ha concesso all'uomo un'opportunità di salvezza provvedendo la Via d'uscita: il Suo Figliolo. Morendo sulla croce, Cristo Gesù ha subito la condanna che spettava a tutti noi e può evitare l'eterno fallimento di quanti si affidano a Lui (Giovanni 3:16-18; 1Giovanni 5:11,12; Ebrei 5:9,10).


Lo stato spirituale dell'uomo che non ha ancora realizzato la salvezza è, dunque, la morte! – Giovanni 5:24,25. Mediante la predicazione dell'Evangelo, affidata alla Chiesa, lo Spirito Santo vuole condurre a ravvedimento i peccatori avvertendoli del bisogno che hanno della Grazia di Dio (Marco 16:15,16;Atti 17:30,31).


Chi risponde alla chiamata di Dio, confessando i propri peccati ed accettando la salvezza in Cristo, riceve nuova vita. Si dice, allora, che il peccatore nasce di nuovo, sperimenta, cioè, una vera e propria resurrezione spirituale la quale determina in lui un cambiamento meraviglioso! (Efesini 2:1-6; 2Corinzi 5:17).


Tanti, in questo mondo, si sforzano di essere graditi al Signore, e tuttavia non sono mai nati nella famiglia di Dio; non hanno mai risposto alla Sua chiamata a salvezza; non si sono mai essersi decisi a confessarGli i propri peccati o il desiderio di appartenerGli!


Dio non instaura rapporti indiretti con alcuno: Egli richiede dall'uomo una comunione con Lui consapevole e volontaria (Isaia 55:3; Atti 2:21; Giovanni 4:23,24).


Esiste il pericolo di poter essere uniti al popolo di Dio, lavorare con i credenti con entusiasmo, desiderare di crescere nelle vie di Dio... e non essere mai stati "rigenerati" da Dio! Questo è agire dimenticando completamente quanto Gesù dichiara in (Giovanni 3:3,5).


Chiunque vuole CRESCERE spiritualmente deve prima NASCERE di nuovo... altrimenti è come mettere il carro avanti ai buoi! (Isaia 37:31).


www.evangelico.it