Introduzione: Ogni credente è chiamato ad offrire il proprio contributo alla Chiesa del Signore: Giovanni 15:16. Alcuni possono essere scelti dal Signore a servizi particolari mediante una chiamata speciale: Efesini 4:11,12, ma tutti, in un modo e nell'altro, siamo tenuti a fare del nostro meglio per la crescita del Suo Corpo: Efesini 4:16. Dobbiamo considerare un privilegio straordinario l'essere chiamati al servizio del Signore, che deve essere svolto non solo con la massima disponibilità, (la risposta del credente dovrebbe essere sintetizzata in una sola parola: Eccomi!,ma anche con estrema prontezza e allegrezza: Geremia 48:10. C'è però una verità molto importante da non trascurare nel servizio che rendiamo al Signore; ossia il fatto che prima di essere usati alla Sua gloria dobbiamo essere preparati, modellati, equipaggiati e giustamente motivati per questo, altrimenti il nostro servizio non sarà accetto a Dio, provocando anzi, il Suo rigetto! Malachia 1:10,11.
Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l 'argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l'opera delle tue mani: Isaia 64:8
Il paragone con l'argilla è molto significativo; esso ci permette di considerare la realtà della nostra condizione:
a) Quello che siamo per natura:
- La fragilità della natura umana: Daniele 2:42; Salmi 39:4; incapace di redimersi odi agire secondo la volontà del Signore: Giobbe 4:17; Geremia 13:23.
- L'inutilità: come l'argilla, che in sé stessa, non possiede alcun valore commerciale, così è l'uomo naturale davanti a Dio! Salmi 1:4.
b) Quello che dobbiamo essere nelle mani del Signore:
- La plasticità: l'argilla presenta anche questa caratteristica; essa si presta molto bene a lasciarsi lavorare, modellare; si possono ottenere tutte le forme che l'artigiano desidera.
- La disponibilità a ricoprire, nell'ambito della Chiesa, il Corpo di Cristo, il ruolo che il Signore stabilisce per ciascuno dei credenti: 1Corinzi 12:18; per incrementarne così l'armonioso sviluppo: Efesini 4:16.
c) Quello che possiamo diventare, se modellati perfettamente dal Signore: l'argilla, prima di diventare prodotto finito, passava attraverso varie fasi:
- La preparazione; l'argilla veniva impastata con i piedi per amalgamarla e sciogliere gli eventuali grumi: Nahum 3:14.
- La modellazione; il lavoro artigianale prevedeva la lavorazione alla ruota del vasaio.
- L'essiccazione; il vaso appena modellato veniva messo al sole per togliere ogni traccia di umidità.
- La cottura ad alta temperatura; per temprare e rendere impermeabile il vaso; vedi l'esempio di Israele: Deuteronomio 4:20. Solo se attraversiamo determinate esperienze posiamo essere di aiuto agli altri! 2Corinzi 1:4.
- La decorazione; infine, il vaso veniva dipinto e decorato secondo il gusto dell'artigiano!
... e il vaso che faceva si guastò, come succede all' argilla in man del vasaio, ed egli da capo ne fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo!" Geremia 18:4;
E' vero che il Signore ci accetta così come siamo; ma è altresì vero che, prima di poterci usare per la Sua gloria, Egli deve modellarci per renderci strumenti utili nelle Sue mani: vedi Atti 9:15, riferito all'apostolo Paolo: "Va', perché egli è uno strumento che ho eletto...". Alcune considerazioni su questo fatto:
a) Il Signore è capace di portare a compimento il lavoro iniziato nella nostra vita: Genesi 28:15; Filippesi 1:6. Anche se qualche volta ci spezziamo nelle Sue mani, come accadde al vaso del vasaio diGeremia 18:4, egli "....da capo, ne farà un altro come a Lui parrà bene di fare!".
b) I mezzi utilizzati dal Signore per modellarci:
- L'azione efficace della Sua Parola: Geremia 23:29; Salmi 19:7; 2Timoteo 3:16,17. Non una semplice "conoscenza" intellettuale, ma applicata alla nostra vita: Salmi 119:11. Consideriamo Giosuè 1:8:
1. La dipendenza da Essa: "Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca..."; il Signore sembra voler dire a Giosuè:"tu devi parlare sempre secondo la mia legge e agire di conseguenza!"
2. La meditazione quotidiana: ".. ma meditalo giorno e none poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai"; Salmi 1:1-3. La conoscenza delle Sacre Scritture evita di cadere nelle trappole delle false dottrine: Atti 17:11. La meditazione produce devozione, la devozione ubbidienza e tramite essa noi possiamo realizzare le Sue promesse: Atti 5:32;
3. L'applicazione pratica: "avendo cura di mettere in pratica tbutto ciò che v'è scritto...". La beatitudine non risiede nella sola conoscenza della Parola di Dio, ma nella sua messa in pratica: Giovanni 13:17;
- La palestra della comune comunione fraterna, dove impariamo, tra l'altro:
1. La collaborazione e la cooperazione; Romani 14:19;
2. La considerazione e il rispetto verso gli altri e il loro servizio; 1Corinzi 13:4,5;
3. Il metodo del confronto, per migliorarci e stimolarci a vicenda:Filippesi 3:17; 4:9, Ebrei 10:24,25;
4. L'uso delle virtù cristiane: Efesini 4:1-3; Colossesi 3:13;
- L'esercizio della disciplina divina: Ebrei 12:4-8;
- La presenza delle prove e delle difficoltà nella nostra vita: IPietro 4:12
c) Alcune illustrazioni sulla cura del Signore verso i Suoi figliuoli:
- 'Tralci che hanno bisogno di essere potati: Giovanni 15:1,2;
- Fanciulli bisognosi di tenerezza: Osea 11:1-4;
- Figliuoli che necessitano di riprensione: Ebrei 12:4-8;
- Vasi che si rompono e vengono forgiati di nuovo: Geremia 18:1-6;
- Pulcini raccolti sotto le ali della gallina: Matteo 23:37;
- Metallo informe e impuro da affinare: Giobbe 28:1; Zaccaria 13:9; 1Pietro 1:7; Salmi 66:10; Isaia 48:10; Geremia 9:7;
d. Attenzione! Sicuramente nel modellarci il Signore ci può anche farci male; ma Egli non ci fa mai del male!
"(Che perversità è la vostra! Il vasaio sarà egli reputalo al par dell'argilla sì che l 'opera dica dell'operaio: “Ei non m'ha fatto? " sì che il vaso dica al vasaio: "Non ci capisce nulla? ": Isaia 29:16;
a) Con la salvezza ogni credente deve imparare a sviluppare la sottomissione al Signore e l'ubbidienza alla Sua Parola; Malachia 1:6; Giovanni 15:14. La sottomissione del credente:
- Al Signore: Giacomo 4:7; che deve essere sempre gioiosa e spontanea, altrimenti non avrebbe alcun valore! Essa deve essere motivata dall'amore;
- A coloro che occupano posti di responsabilità in seno alla comunità: Ebrei 13:17;
- Reciproca: Efesini 5:18-21; nei rapporti fraterni devono regnare comprensione, tolleranza e rispetto, fino a rinunziare, se necessario in certi casi, perfino a qualche proprio legittimo diritto per amore dei fratelli: 1Corinzi 6:7; 8:11-13;
b) La dipendenza; ossia fare esattamente la Sua volontà; questo significa fedeltà; Il Signore incomincia sempre a provare la nostra fedeltà dalle cose più piccole per affidarci poi quelle più grandi! Luca 16:10;
c) La responsabilità; ad ogni privilegio fa seguito una responsabilità! Ricordiamo sempre che dobbiamo rendere conto a Lui di ogni cosa! Ebrei 13:17; 1Corinzi 9:17;
d) L'assistenza; l'aiuto divino non manca a chi si mantiene umile e sottomesso: Isaia 66:2; l'esempio di Saul: 1Samuele 15:17;
e) La soddisfazione; accettare il Suo piano per la nostra vita! Sicuramente il piano che Dio ha preparato per ognuno di noi è il migliore possibile! Se la vita e il servizio degli altri redenti si sviluppano in maniera diversa dei nostri questo non significa che dobbiamo rammaricarci per questo! Giovanni 21:20-22; (L'esempio del re Davide, dopo il divieto del Signore a edificare il Tempio!).
Or in una gran casa non ci son soltanto dei vasi d'oro e d'argento, ma anche dei rasi di legno e di terra; e gli uni son destinati a un uso nobile e gli altri ad un uso ignobile": 2Timoteo 2:20;
a) L'evidenza di due realtà contrastanti e incompatibili; il regno di Dio e il regno delle tenebre: Colossesi 1:13; Efesini 5:8. La differenza tra quello che eravamo e quello che ora siamo deve essere netta, chiaramente distinguibile, costante e sempre progressiva: Tito 3:3-7; 1Pietro 2:10; Efesini 5:8; Apocalisse 22:11;
b) Lo stato di tensione e di guerra tra queste due realtà: Efesini 6:12; Giovanni 15:18-20;
c) La ricerca e il mantenimento di questa condizione: Efesini 4:17;
d) L'impatto sociale di questa realtà: Matteo 5:14: "..... una città posta sopra un monte non può rimaner nascosta", e l'efficacia della testimonianza: 1Pietro 2:11,12.
"Se dunque uno si serba puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, atto al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona": 2Timoteo 2:21;
a) L'importanza della santificazione; 2Corinzi 7:1; essa è assolutamente necessaria:
- Perché è nella volontàdel Signore: 1Tessalonicesi 4:3-6;
- Perché è nella naturadel Signore: 1Pietro 1:15,16;
- Per vedere il Signore: Ebrei 12:14.
b) La santificazione è una condizione che:
- Ci nobilita: "vaso nobile"; anche se ancora "rasi di terra"; ciò che ci rende nobili non è quello che noi siamo, ma quello che noi custodiamo: 2Corinzi 4:7;
- Ci purifica: il processo della "santificazione" prevede una fase di "purificazione"; e in questo significato questo termine è sovente utilizzato nella Parola del Signore: 2Cronache 29:15; Ebrei 10:14;
- Ci abilita adeguatamente per servire il Signore come a Lui piace! La mancanza della santificazione inficia il nostro servizio! Isaia 1:10-18; Ciò che ci rende atti, (o utili), al servizio del Signore non sono le nostre capacità, ma la nostra santificazione!
- Ci prepara; un agente indispensabile nell'opera della santificazione è lo Spirito Santo; la Sua presenza costante e dinamica (vedi Efesini 5:18), renderà il credente preparato per il servizio.
Conclusione: Il servizio al Signore è il privilegio più grande che l'uomo possa avere; non permettiamo quindi che senti-menti non appropriati o atteggiamenti meno che santi lo inquinino. Serviamo il Signore con integrità di cuore e umiltà, per essere, appunto, quei "vasi d'oro e d'argento" che nella "gran casa", sono destinati ad un "uso nobile".
Giuseppe Tilenni