UN VASO NOBILE

(2Timoteo 2:20,21)


Introduzione: Ogni credente è chiamato ad offrire il proprio contributo alla Chiesa del Signore: Giovanni 15:16. Alcuni possono essere scelti dal Signore a servizi particolari mediante una chiamata speciale: Efesini 4:11,12, ma tutti, in un modo e nell'altro, siamo tenuti a fare del nostro meglio per la crescita del Suo Corpo: Efesini 4:16. Dobbiamo considerare un privilegio straordinario l'essere chiamati al servizio del Signore, che deve essere svolto non solo con la massima disponibi­lità, (la risposta del credente dovrebbe essere sintetizzata in una sola parola: Eccomi!,ma anche con estrema prontezza e allegrezza: Geremia 48:10. C'è però una verità molto importante da non trascurare nel servizio che rendiamo al Signore; ossia il fatto che prima di essere usati alla Sua gloria dobbiamo essere preparati, modellati, equipaggiati e giustamente motivati per questo, altrimenti il nostro servizio non sarà accetto a Dio, provocando anzi, il Suo rigetto! Malachia 1:10,11.



1. LA CONSAPEVOLEZZA DI UNA CONDIZIONE:

Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l 'argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l'opera delle tue mani: Isaia 64:8


Il paragone con l'argilla è molto significativo; esso ci permette di considerare la realtà della nostra condizione:

a) Quello che siamo per natura:

- La fragilità della natura umana: Daniele 2:42; Salmi 39:4; incapace di redimersi odi agire secondo la volontà del Signore: Giobbe 4:17; Geremia 13:23.

- L'inutilità: come l'argilla, che in sé stessa, non possiede alcun valore commerciale, così è l'uomo naturale davanti a Dio! Salmi 1:4.

b) Quello che dobbiamo essere nelle mani del Signore:

- La plasticità: l'argilla presenta anche questa caratteristica; essa si presta molto bene a lasciarsi lavorare, model­lare; si possono ottenere tutte le forme che l'artigiano desidera.

- La disponibilità a ricoprire, nell'ambito della Chiesa, il Corpo di Cristo, il ruolo che il Signore stabilisce per ciascuno dei credenti: 1Corinzi 12:18; per incrementarne così l'armonioso sviluppo: Efesini 4:16.

c) Quello che possiamo diventare, se modellati perfettamente dal Signore: l'argilla, prima di diventare prodotto finito, passava attraverso varie fasi:

- La preparazione; l'argilla veniva impastata con i piedi per amalgamarla e sciogliere gli eventuali grumi: Nahum 3:14.

- La modellazione; il lavoro artigianale prevedeva la lavorazione alla ruota del vasaio.

- L'essiccazione; il vaso appena modellato veniva messo al sole per togliere ogni traccia di umidità.

- La cottura ad alta temperatura; per temprare e rendere impermeabile il vaso; vedi l'esempio di Israele: Deuteronomio 4:20. Solo se attraversiamo determinate esperienze posiamo essere di aiuto agli altri! 2Corinzi 1:4.

- La decorazione; infine, il vaso veniva dipinto e decorato secondo il gusto dell'artigiano!



2. LA NECESSITÀ DI UNA FORMAZIONE:

... e il vaso che faceva si guastò, come succede all' argilla in man del vasaio, ed egli da capo ne fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo!" Geremia 18:4;


E' vero che il Signore ci accetta così come siamo; ma è altresì vero che, prima di poterci usare per la Sua gloria, Egli deve modellarci per renderci strumenti utili nelle Sue mani: vedi Atti 9:15, riferito all'apostolo Paolo: "Va', perché egli è uno strumento che ho eletto...". Alcune considerazioni su questo fatto:

a) Il Signore è capace di portare a compimento il lavoro iniziato nella nostra vita: Genesi 28:15; Filippesi 1:6. Anche se qualche volta ci spezziamo nelle Sue mani, come accadde al vaso del vasaio diGeremia 18:4, egli "....da capo, ne farà un altro come a Lui parrà bene di fare!".

b) I mezzi utilizzati dal Signore per modellarci:

- L'azione efficace della Sua Parola: Geremia 23:29; Salmi 19:7; 2Timoteo 3:16,17. Non una semplice "conoscenza" intellettuale, ma applicata alla nostra vita: Salmi 119:11. Consideriamo Giosuè 1:8:

1. La dipendenza da Essa: "Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca..."; il Signore sembra voler dire a Giosuè:"tu devi parlare sempre secondo la mia legge e agire di conseguenza!"

2. La meditazione quotidiana: ".. ma meditalo giorno e none poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai"; Salmi 1:1-3. La conoscenza delle Sacre Scritture evita di cadere nelle trappole delle false dottrine: Atti 17:11. La meditazione produce devozione, la devozione ubbidienza e tramite essa noi possiamo realizzare le Sue promesse: Atti 5:32;

3. L'applicazione pratica: "avendo cura di mettere in pratica tbutto ciò che v'è scritto...". La beatitudine non risiede nella sola conoscenza della Parola di Dio, ma nella sua messa in pratica: Giovanni 13:17;

- La palestra della comune comunione fraterna, dove impariamo, tra l'altro:

1. La collaborazione e la cooperazione; Romani 14:19;

2. La considerazione e il rispetto verso gli altri e il loro servizio; 1Corinzi 13:4,5;

3. Il metodo del confronto, per migliorarci e stimolarci a vicenda:Filippesi 3:17; 4:9, Ebrei 10:24,25;

4. L'uso delle virtù cristiane: Efesini 4:1-3; Colossesi 3:13;

- L'esercizio della disciplina divina: Ebrei 12:4-8;

- La presenza delle prove e delle difficoltà nella nostra vita: IPietro 4:12

c) Alcune illustrazioni sulla cura del Signore verso i Suoi figliuoli:

- 'Tralci che hanno bisogno di essere potati: Giovanni 15:1,2;

- Fanciulli bisognosi di tenerezza: Osea 11:1-4;

- Figliuoli che necessitano di riprensione: Ebrei 12:4-8;

- Vasi che si rompono e vengono forgiati di nuovo: Geremia 18:1-6;

- Pulcini raccolti sotto le ali della gallina: Matteo 23:37;

- Metallo informe e impuro da affinare: Giobbe 28:1; Zaccaria 13:9; 1Pietro 1:7; Salmi 66:10; Isaia 48:10; Geremia 9:7;

d. Attenzione! Sicuramente nel modellarci il Signore ci può anche farci male; ma Egli non ci fa mai del male!



3. L'IMPORTANZA DELLA SOTTOMISSIONE:

"(Che perversità è la vostra! Il vasaio sarà egli reputalo al par dell'argilla sì che l 'opera dica dell'operaio: “Ei non m'ha fatto? " sì che il vaso dica al vasaio: "Non ci capisce nulla? ": Isaia 29:16;

a) Con la salvezza ogni credente deve imparare a sviluppare la sottomissione al Signore e l'ubbidienza alla Sua Parola; Malachia 1:6; Giovanni 15:14. La sottomissione del credente:

- Al Signore: Giacomo 4:7; che deve essere sempre gioiosa e spontanea, altrimenti non avrebbe alcun valore! Essa deve essere motivata dall'amore;

- A coloro che occupano posti di responsabilità in seno alla comunità: Ebrei 13:17;

- Reciproca: Efesini 5:18-21; nei rapporti fraterni devono regnare comprensione, tolleranza e rispetto, fino a rinunziare, se necessario in certi casi, perfino a qualche proprio legittimo diritto per amore dei fratelli: 1Corinzi 6:7; 8:11-13;

b) La dipendenza; ossia fare esattamente la Sua volontà; questo significa fedeltà; Il Signore incomincia sempre a provare la nostra fedeltà dalle cose più piccole per affidarci poi quelle più grandi! Luca 16:10;

c) La responsabilità; ad ogni privilegio fa seguito una responsabilità! Ricordiamo sempre che dobbiamo rendere conto a Lui di ogni cosa! Ebrei 13:17; 1Corinzi 9:17;

d) L'assistenza; l'aiuto divino non manca a chi si mantiene umile e sottomesso: Isaia 66:2; l'esempio di Saul: 1Samuele 15:17;

e) La soddisfazione; accettare il Suo piano per la nostra vita! Sicuramente il piano che Dio ha preparato per ognuno di noi è il migliore possibile! Se la vita e il servizio degli altri redenti si sviluppano in maniera diversa dei nostri questo non significa che dobbiamo rammaricarci per questo! Giovanni 21:20-22; (L'esempio del re Davide, dopo il divieto del Signore a edificare il Tempio!).



4. L'EVIDENZA DELLA DIVERSIFICAZIONE:

Or in una gran casa non ci son soltanto dei vasi d'oro e d'argento, ma anche dei rasi di legno e di terra; e gli uni son destinati a un uso nobile e gli altri ad un uso ignobile": 2Timoteo 2:20;


a) L'evidenza di due realtà contrastanti e incompatibili; il regno di Dio e il regno delle tenebre: Colossesi 1:13; Efesini 5:8. La differenza tra quello che eravamo e quello che ora siamo deve essere netta, chiaramente distinguibile, costante e sempre progressiva: Tito 3:3-7; 1Pietro 2:10; Efesini 5:8; Apocalisse 22:11;

b) Lo stato di tensione e di guerra tra queste due realtà: Efesini 6:12; Giovanni 15:18-20;

c) La ricerca e il mantenimento di questa condizione: Efesini 4:17;

d) L'impatto sociale di questa realtà: Matteo 5:14: "..... una città posta sopra un monte non può rimaner nascosta", e l'efficacia della testimonianza: 1Pietro 2:11,12.



5. IL VALORE DELLA SANTIFICAZIONE:

"Se dunque uno si serba puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, atto al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona": 2Timoteo 2:21;


a) L'importanza della santificazione; 2Corinzi 7:1; essa è assolutamente necessaria:

- Perché è nella volontàdel Signore: 1Tessalonicesi 4:3-6;

- Perché è nella naturadel Signore: 1Pietro 1:15,16;

- Per vedere il Signore: Ebrei 12:14.

b) La santificazione è una condizione che:

- Ci nobilita: "vaso nobile"; anche se ancora "rasi di terra"; ciò che ci rende nobili non è quello che noi siamo, ma quello che noi custodiamo: 2Corinzi 4:7;

- Ci purifica: il processo della "santificazione" prevede una fase di "purificazione"; e in questo significato questo termine è sovente utilizzato nella Parola del Signore: 2Cronache 29:15; Ebrei 10:14;

- Ci abilita adeguatamente per servire il Signore come a Lui piace! La mancanza della santificazione inficia il nostro servizio! Isaia 1:10-18; Ciò che ci rende atti, (o utili), al servizio del Signore non sono le nostre capacità, ma la nostra santificazione!

- Ci prepara; un agente indispensabile nell'opera della santificazione è lo Spirito Santo; la Sua presenza costante e dinamica (vedi Efesini 5:18), renderà il credente preparato per il servizio.


Conclusione: Il servizio al Signore è il privilegio più grande che l'uomo possa avere; non permettiamo quindi che senti-menti non appropriati o atteggiamenti meno che santi lo inquinino. Serviamo il Signore con integrità di cuore e umiltà, per essere, appunto, quei "vasi d'oro e d'argento" che nella "gran casa", sono destinati ad un "uso nobile".


Giuseppe Tilenni

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