E’ incredibile quello che può nascondere una parabola se studiata in modo approfondito. Questo è quello che faremo esaminando la Parabola delle dieci vergini, parabola che Gesù racconta nel contesto del “discorso profetico” fatto alcuni giorni prima di subire il martirio. Discorso che riguarda gli avvenimenti degli ultimi giorni (periodo che và dalla morte di Cristo fino al Suo ritorno), per quello che accadrà nel mondo, in Israele in particolare e soprattutto nella chiesa.
La parabola in esame riguarda esclusivamente la Chiesa, che si prepara all’incontro con lo Sposo. Questo racconto è strettamente legato ad una usanza orientale, al modo tutto particolare di celebrare il matrimonio ma è meraviglioso riconoscere in questa pratica ricca di stranezze esattamente il cammino della Chiesa “la Sposa di Cristo”.
Il matrimonio non era celebrato con il rito religioso, era spesso un accordo che diventava un vero e proprio contratto tra due famiglie le quali a volte erano unite anche da un grado di parentela. Si richiedeva alla donna una buona dote e soprattutto le virtù descritte nel libro dei proverbi ma era fondamentale la sua verginità; non doveva avere nel suo passato possibilmente nessun fidanzamento interrotto, ciò poteva rappresentare un motivo di vergogna. Si celebrava unicamente di sera o addirittura a notte inoltrata, durando anche fino a sette giorni. Era un vero e proprio momento di allegria specialmente per la casa dello sposo. Sposarsi significava continuare la generazione e assumere finalmente le responsabilità di una famiglia. Il matrimonio era qualcosa di veramente importante e indissolubile, tanto che le cause di rottura come l’adulterio erano punite con la morte.
Indubbiamente la casa della sposa rappresenta la comunità nella quale siamo chiamati a crescere, edificarci e a prepararci per il Grande Giorno. Come la sposa abbiamo avuto quella veste splendente e come una sposa dobbiamo adornarci per essere belle e gradite agli occhi del nostro amato. Spesso tutto era provveduto dallo sposo (vedi il racconto di Isacco con Rebecca Genesi 24:53).
La casa dello sposo era preparata per il banchetto, con una vera e propria organizzazione culinaria, tutto era curato sotto la supervisione dello sposo che conosceva anzitempo i gusti della sposa. V’erano delle tavole imbandite con dei cibi locali e particolari, il clima era di gioia arricchito da canti e danze. Lo sposo, aveva l’incombenza di servire ai tavoli delle persone più importanti del banchetto. Ora alla luce di tutto questo possiamo immaginare cosa stia accadendo nel cielo in vista delle nozze con l’Agnello e cosa ci attende quando insieme ci ritroveremo nella casa del Padre.
Partiva dalla casa dello sposo, quest’ultimo con i suoi amici si dirigevano alla casa della sposa e dopo averla presa, con danze e canti si dirigevano alla casa delle nozze. Tutti con l’abito da nozze, con le proprie lampade accese e piene d’olio sicuri di essere stati invitati.
Cosi come lo sposo, anche la sposa aveva delle amiche che la assistevano per la preparazione e la festa stessa. Rimanevano con la sposa per prepararla al corteo nuziale, a causa dei preparativi lo sposo sovente tardava e la notte diventava pesante, portando stanchezza e sonnolenza. Si usava inoltre, dare l’annuncio dell’arrivo dello sposo e tutte dovevano uscire e andare incontro allo sposo. Questo era gradito e significava desiderio, fedeltà e amore verso lo sposo. Come si vede, Gesù porta un esempio straordinario che nei più piccoli particolari riguarda la nostra vita Spirituale.
Erano fondamentali, a olio combustibile con la miccia di stoppa. Insieme alle fiaccole erano l’unico mezzo di luce allora conosciuto. Immaginate durante la notte, per le strade la loro utilità. Servivano per vedere il sentiero da percorrere, per evitare buche e sassi, per tenere lontano le fiere della campagna e i ladroni. Un corteo illuminato e arricchito con canti musica e danze era possibile solo con l’ausilio delle lampade. La lampada nella Parola di Dio rappresenta il nostro cuore, la nostra vita, il nostro atteggiamento. Nello stesso momento rappresenta la Parola di Dio, la Grazie che Dio ci ha donato per partecipare alle nozze. Ma nel caso specifico rappresenta in particolare la nostra vita colma d’olio.
L’immancabile olio che serve a rendere utile una lampada. A cosa serve una lampada senza olio combustibile? A cosa serve una vita, una chiesa, una denominazione senza la Potenza, la guida, la luce dottrinale dello Spirito Santo. Non potremo mai partecipare alle nozze senza olio, senza avere le nostre lampade pronte.
Dio ci illumini a vedere l’importanza di prepararci, alla luce di questa parabola ci dia il discernimento adatto per concentrare l’attenzione a ciò che è utile per raggiungere la meta postaci davanti. Il vestito per le nozze, una lampada splendente con una ricca scorta di olio e tanta perseveranza e tanta, tanta pazienza per le prove e per le difficoltà…Ecco lo sposo viene uscitegli incontro.